Trento, 12 maggio. Nella cornice della Sala Aurora, si è svolta la premiazione della seconda edizione del Media Contest, appuntamento che celebra la formazione continua e il talento creativo nel campo dei media e della comunicazione. Tre sedi (Rovereto, Trento, Novaledo/Roncegno Terme) e sei vincitori. Into it ha provato qui a raccogliere le loro esperienze e impressioni.
Sorprendente ed estremamente intenso: così Ambra Proto, vincitrice e iscritta della sede di Trento, descrive il suo primo posto. «Dal primo incontro fino all’ultimo, dall’inizio del percorso esperienziale al termine dello stesso; ogni tassello, per me, ha avuto un valore inestimabile.»
Il video che è valso a Proto la vittoria sviluppa, in maniera creativa ed originale, la traccia "Come creare relazioni con Persone, indipendentemente dalle loro disabilità universali".
«Non è stato semplicemente lo svolgimento di una consegna, ma un incontro di emozioni: non solo mie, ma di tutte quelle persone con le quali lavoro ogni giorno.»
Per la vincitrice del contratto freelance con Salto.bz, le difficoltà di chi vive la disabilità non sono un limite, ma un’opportunità per guardare il mondo con occhi diversi. La disabilità, ci racconta, non dev’essere più un confine, ma una porta che tutti possono attraversare, una stanza dove dialogare lasciando ad ognuno la libertà di essere se stesso.
«Ho scoperto Media Contest per caso, imbattendomi in un cartellone pubblicitario» esordisce il secondo classificato, vincitore anche del Premio speciale in memoria di Piergiorgio Cattani, Michele Simeone (iscritto presso la sede di Rovereto).
«l’aspetto che più ho apprezzato è stato sicuramente la varietà degli argomenti trattati: provenendo da una formazione e da un lavoro in ambiti totalmente differenti dalla comunicazione, è stato davvero molto utile poterne avere una panoramica a 360 gradi.»
Simeone ci racconta la possibilità di effettuare un percorso esperienziale, nel suo caso presso l’associazione Sanbaradio di Trento, come un ulteriore banco di prova, fondamentale per l’approfondimento degli aspetti più tecnici. «Mi sento dunque di consigliare quest’esperienza a chiunque, a chi ha bisogno di nuovi stimoli e di nuove opportunità, penso che possa davvero dare tanto» conclude Simeone.
«Una concreta opportunità di formazione aperta a tutti e tutte coloro che abbiano voglia di mettersi in gioco e imparare le tecniche di divulgazione utilizzate nel mondo dei media.»
Silke Bridi (terza classificata, sede di Trento) spiega come oggi ci siano tantissimi modi per comunicare - grazie all’implementazione di nuovi media sul mercato - ma che la difficoltà stia proprio nel sapere quale mezzo usare e come farlo per esprimere al meglio il nostro messaggio.
Secondo lei l’obiettivo di questo percorso formativo è stato appunto quello di fornire gli strumenti per riuscire a veicolare in modo efficace l’informazione che si vuole trasmettere adoperando diversi canali.
«Per quanto riguarda la mia esperienza personale mi sento di dire che questo obiettivo è stato più che raggiunto! Sono davvero molto contenta di aver colto questa fantastica opportunità. Incoraggio tutti, anche i più pigri, a partecipare al Contest il prossimo anno e non solo per l’incentivo dei premi finali: ma per capire l’importanza di sapersi rapportare con gli altri e con il mondo attraverso una attività che svolgiamo tutti i giorni e che tante volte diamo per scontato di saperla praticare, quella del comunicare.»
Al quarto posto troviamo invece Valentina Rovro, altra vincitrice della sede di Rovereto. Rovro ci dice di aver partecipato al Media Contest per scoprire qualcosa in più su un percorso che prima aveva soltanto sentito nominare da amici e conoscenti. «Durante gli incontri di formazione ho potuto farmi una visione d'insieme sui cardini della buona comunicazione. Il format di interazione continua con il relatore ha saputo svegliarmi anche dal torpore delle sere invernali.»
Ma il vero valore aggiunto del percorso è dato - penso - dalla relazione con gli Enti coinvolti: il Media Contest riesce a fare rete, creare relazioni, mettere in contatto persone con altre persone e realtà diverse del territorio trentino.
Per Rovro il percorso esperienziale diventa un volano di conoscenza e di competenze, un'occasione di crescita umana e professionale. «Per chi ama comunicare e orientarsi nelle possibilità che la nostra regione offre, il Media Contest è un'occasione da non perdere.»
Marina Toldo, quinta classificata dalla sede di Trento, ci racconta: «Essendo una euro-progettista principalmente di bandi Erasmus Plus, ero particolarmente interessata alla formazione su progettualità, gestione social, comunicazione, storytelling e personal branding.»
«Man mano che partecipavo agli incontri formativi mi sono resa conto che anche molti altri moduli suscitavano il mio interesse, come quelli sulla realizzazione di podcast e video e sul Public Speaking.»
Ho scelto la seconda traccia “Proteste in Iran. La forza dei giovani.” perché era quella che più mi attraeva in quanto affrontava i temi dei giovani e della politica internazionale. Mi è piaciuto molto scrivere l’elaborato: mi ha permesso di approfondire argomenti per cui nutro un forte interesse.
Toldo ha svolto il percorso esperienziale presso il Dolomiti: «Sono stati tre mesi per me molto formativi in quanto ho avuto la possibilità di partecipare alle conferenze stampe del Comune di Trento, di cimentarmi nello scrivere articoli e ottenere dei feedback oltre che, ovviamente, venire a contatto con il lavoro e le persone in redazione.»
«La vittoria del quinto premio per me è stata una sorpresa e va a coronare un percorso formativo strutturato e interessante che consiglio a chiunque voglia migliorare le proprie competenze in questo ambito.»
Infine, a rappresentare la sede di Novaledo/Roncegno Terme, abbiamo raccolto l'esperienza di Giovanni Grazioli, sesto classificato. «Personalmente ritengo che il percorso formativo sia stato un’esperienza davvero arricchente. I moduli del Media Contest sono stati interessanti e variegati, dallo Storytelling ai Social Media, dall’informazione televisiva al podcasting.»
GrazioIi ci spiega come i docenti siano pienamente riusciti a trasmettere un punto di vista diverso rispetto al ruolo che l’informazione ricopre in Italia e, soprattutto, nella nostra realtà regionale. «Il cuore del progetto è stato però il percorso esperienziale. Posso affermare convintamente che la possibilità di misurarsi con la scrittura di diversi articoli di giornale sia stata fondamentale per me, così come la preparazione, produzione e montaggio di una puntata di un podcast.»
«Uno dei concetti che più mi ha colpito è emerso durante uno dei Public Talk: la necessità di un’informazione imparziale e indipendente per avere davvero una società aperta, attenta e inclusiva.»
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