Crescono gli italiani in vacanza, fatica il turismo straniero
Folgaria, 22 febbraio 2022 – È stato un fine settimana sulle piste per molti italiani anche se mai ai livelli pre-pandemia. La stagione resiste trainata dalla ripresa di alcune attività come l'agonismo e dagli irriducibili del fine settimana. Quasi spariti gli stranieri, in lenta ripresa gli italiani.
L'evento trainante di domenica è stata la quarta edizione della gara di slalom gigante ACI Neve sulla pista Salizzona del comprensorio di Folgaria organizzata dall'Automobile Club Verona. Un evento importante che nelle edizioni precedenti era arrivato a coinvolgere quasi 200 sciatori confermandosi come uno dei più sentiti dell’iniziativa nazionale ACI Neve coordinata dall’Automobile Club d’Italia.
L'evento è stato organizzato in collaborazione con il Comune di Folgaria, di Folgaria SKI e di Sara Assicurazioni. La gara non è riservata ai soli soci ACI, ma aperta a tutti: amici, simpatizzanti ed atleti di ogni estrazione dalla categoria Super Baby 2014-2015 fino agli over 1954.
C'è dietro un grande lavoro di operatori e impiantisti per garantire la sicurezza dei visitatori.
Intervista a Eddy Campanella, responsabile operativo dell'ACI Verona
Un ottimo esempio di ripartenza dopo lo stop forzato dal Covid, che attrae turismo e partecipazione.
«Durante la settimana non si vede nessuno, le piste si popolano il sabato e la domenica, specie se c'è qualche gara» dice Edoardo Bertoldi del noleggio sci Ski Rent di Fondo Grande. La pandemia pesa ancora molto sulla stagione invernale, anche se non tutti i settori sono affetti allo stesso modo o per gli stessi motivi.
Romanna, segretaria della Scuola Sci di Folgaria osserva che «quest'anno l'unica differenza è che abbiamo difficoltà con gli stranieri – cioè mentre gli italiani possono venire i sabati e le domeniche o fare le settimane bianche, manca una buona parte [di stranieri]».
«Come scuola sci il mercato più grosso è dall'Inghilterra e dall'Irlanda, da dove vengono i ragazzi delle scuole – ragazzi molto giovani, dai 14 ai 16 anni e quindi fanno tutti scuola sci. Dall'est arrivano già esperti e normalmente vengono e soggiornano senza dover passare dalla scuola, ma vediamo penalizzati entrambi i mercati».
Anche gli albergatori notano la differenza di flusso. C'è un minore impatto delle cancellazioni rispetto i mesi precedenti, forse incentivate dalle agevolazioni della flessibilità nei cambi data, ma raramente però i turisti si fermano per lunghi periodi. Spesso vengono per sciare il fine settimana e poi se ne vanno.
Gli stranieri poi si trovano anche di fronte alla complicazione dei tamponi, anche se vaccinati, e alla normativa tutta italiana della validità del Green Pass solo per sei mesi, e quindi non prenotano.
La voglia di sport, di tornare sugli sci, di tornare sulle piste non manca. Manca la voglia di affrontare le restrizioni Covid, e mancano anche gli incentivi di eventi o attrazioni una volta tolti gli scarponi.
«c'è da dire che il comune non sembra fare molto per la ripresa, e tutto è lasciato in mano ad impianti, scuole e noleggi» aggiunge Eduard, anche lui dipendente dello Ski Rent, «la gestione non aiuta, manca la voglia di veramente investire nel turismo.»
Ma se il turismo locale sembra lentamente riprendersi grazie agli sforzi dei lavoratori nel settore, rimangono ancora molto rallentati dalla pandemia gli arrivi dall’estero, dove il super green pass all'italiana ferma gli stranieri alla frontiera.
Il motivo principale è dato dalle diverse regole del Green Pass in vigore nei vari stati. Soprattutto nei paesi anglosassoni molte restrizioni sono state allentate e hanno regole diverse per i vaccini e questo, dice, complica le cose per la Scuola: «da noi possono entrare solo i vaccinati con terza dose – stiamo vedendo i numeri adesso per marzo per verificare se tutti i ragazzi hanno la terza dose, c'è tanta burocrazia dietro».
È soprattutto l'est Europa a rimanere penalizzato soprattutto per il problema del riconoscimento dei documenti e delle complicazioni alla frontiera. Turisti vaccinati vengono esclusi dal turismo e da ogni attività in quanto non in possesso di Green Pass ritenuto valido in Italia.
La maggior parte dei turisti provenienti dell'est Europa hanno ricevuto dosi di Sputnik e Sinovac, ma per avere un Green Pass valido in Europa serve essere vaccinati con uno dei quattro vaccini autorizzati dall'Ema (Pfizer, Moderna, Astrazeneca, J&J). Nonostante siano di fatto vaccinati, rimangono penalizzati ed esclusi dal turismo e da ogni attività in quanto non in possesso di Green Pass valido. Un'importante fetta di turismo che viene esclusa.
Dati che vengono confermati da chi si occupa di noleggi: «quelli che non hanno un vaccino riconosciuto proprio non mettono piede in Unione Europea – non partono proprio, è quello il fatto» dice Eduard dello Ski Rent Fondo Grande, che prosegue osservando come ad esempio ci siano «pochissimi polacchi – ma già da tre anni a questa parte» e che le problematiche del turismo non siano solo legate agli arrivi.
Nonostante la ripresa infatti rimane uno scontento generale: «è aumentato tutto, è aumenta la luce, dovrebbero aumentare anche gli stipendi, altrimenti come continuiamo a pagarci la luce?»
Si ritengono tutti ottimisti riguardo l'andamento della stagione, specie con l'avvicinarsi della fine delle restrizioni, ma senza qualche opera di sostegno più radicale e duratura nel tempo il timore è che il miglioramento sarà solo temporaneo.
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